
Lo stabilimento della Michelin di Trento, risalente al 1927, rimase in funzione fino al 1997, per poi venire dismesso e abbandonato a partire dal 1999. L’area che occupava era una fascia di 116.300 metri quadri, sviluppata in direzione nord-sud tra il rilevato della ferrovia e il corso del fiume Adige, a poche centinaia di metri in linea d’aria dal centro storico della città. Su progetto dell’Arch. Renzo Piano, l’area “ex Michelin” è stata oggetto della più significativa riqualificazione urbana mai realizzata in Trentino.
Un intervento che ha visto la radicale trasformazione di un una zona rimasta per decenni marginale dal punto di vista urbanistico, riconvertendola in una nuova polarità urbana, punto di aggregazione socioculturale e di interesse collettivo. La riqualificazione ha anche permesso all’area di riavvicinarsi al resto della città, da cui la ferrovia l’ha tenuta a lungo separata, ricucendo il tessuto cittadino e recuperando il rapporto tra l’ambiente urbano e l’ambiente naturale, a cominciare dal fiume Adige.
Il nuovo quartiere Le Albere si compone di 300 alloggi, 30mila metri quadri di uffici e negozi, 2000 parcheggi, il neonato MUSE – Museo delle Scienze – e la biblioteca universitaria centrale BUC. Il progetto ha optato per la concentrazione degli edifici in una parte dell’area, in modo da garantire ben 5 ettari da destinare al grande parco pubblico affacciato sull’Adige e creare così un nuovo punto di connessione tra il fiume e la città. Gli edifici del distretto, pensato per essere dotato di tutte le funzioni essenziali, sono stati progettati riprendendo la scala e le proporzioni di quelli presenti nel centro storico di Trento, allo scopo di garantire una continuità architettonica tra quest’ultimo e il nuovo quartiere.
Le tipologie edilizie che caratterizzano l’intervento sono due: in linea e a corte. Le prime sono destinate a funzioni prettamente commerciali e sono disposte parallelamente rispetto all’asse della ferrovia, in modo da costituire anche una barriera acustica. Gli edifici del secondo gruppo, invece, prevalentemente residenziali, sono caratterizzati da “tagli” da cui è possibile avere un’ampia visuale del parco esterno. Le due tipologie edilizie sono accomunate dall’elemento di copertura in zinco, che conferisce al quartiere unità visiva. Il quartiere è anche percorso da una rete di canali, che lo connettono idealmente al fiume. L’intero progetto, infine, utilizza fonti energetiche rinnovabili, materiali locali e sistemi di certificazione “LEED” e “Casa Clima”.
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