L’ospedale comprende una piastra operatoria con tre sale, una sala di sterilizzazione, 72 posti letto (di cui 6 di terapia intensiva e 16 di terapia sub-intensiva), 6 ambulatori, una radiologia, un laboratorio dotato di banca del sangue, una TAC, una farmacia e una foresteria per ospitare i pazienti che arrivano da lontano e i loro accompagnatori. È presente inoltre un’area gioco per i piccoli pazienti. L’obiettivo del Centro è quello di triplicare la capacità di trattamento chirurgico-pediatrico del Paese e di diventare un punto di riferimento per la chirurgia pediatrica elettiva in tutto il continente, affrontando in modo sistematico problemi radicati da tempo nella regione.
Seguendo l’orografia del terreno, i setti portanti del complesso determinano i terrazzamenti da cui si eleva il volume dell’ospedale; in questo modo il parco e il lago diventano il paesaggio dominante e privilegiato della struttura sanitaria e le murature stesse si fanno parte integrante dello spazio naturale.
Il progetto architettonico ha previsto l’utilizzo della terra naturale estratta dagli scavi delle fondazioni come materia prima per realizzare le strutture principali.
Approcciare il progetto di un ospedale costruito con la terra naturale, fatto per durare e resistere a tutte le aggressioni, sia antropiche sia degli agenti atmosferici, e realizzato in una zona geografica dove le piogge in pochi minuti rendono impraticabili le strade non asfaltate, non è cosa facile.
Il lavoro di Buromilan è iniziato con lo spirito di chi deve riscoprire tecniche antiche di cui si erano perse le tracce, quindi cercando di capire come nell’Africa Subsahariana, precisamente in Mali, sin dai tempi antichi si costruiscono e si riparano le moschee in terra.