
Batumi, seconda maggiore città della Georgia e uno dei principali porti del Paese sul Mar Nero, sta sperimentando da diversi anni un processo di generale trasformazione urbanistica, anche sotto la spinta del suo recente sviluppo turistico. Progettata dall’arch. Michele de Lucchi su commissione del Ministero di Giustizia della Georgia, quest torre cilindrica è divenuta un nuovo e iconico punto di riferimento architettonico per la città, innalzandosi per 16 piani che vanno ad aggiungersi ai due piani del podio vetrato, che funge da basamento.
Quest’ultimo, adibito all’accoglienza e ai servizi per gli atti amministrativi, si caratterizza per gli ampi spazi interni, per il rivestimento in vetro e la pensilina aggettante. La torre ospita gli archivi, gli uffici del pubblico registro, quelli dei procuratori della Regione di Adjara e, negli ultimi piani, gli uffici del ministro e una terrazza panoramica. L’aspetto più distintivo della torre è dato dall’alternanza ritmica, sulla facciata, di elementi pieni ed elementi vuoti, sfalsati di piano in piano in modo da conferire movimento all’edificio.
Al fine di garantire la massima flessibilità e permeabilità degli uffici, la struttura portante in cemento armato è stata posizionata lungo il perimetro della torre, a sostegno delle solette alleggerite, in modo che queste ultime non necessitino di ulteriori sostegni intermedi. Di conseguenza, l’alternanza ritmica di pieni e di vuoti in facciata, sfalsati di piano in piano, è stata resa possibile riproducendo il disallineamento della facciata anche nei pilastri perimetrali, opportunamente dimensionati in modo da integrare il progetto delle facciate con quello delle strutture.
Allo scopo di contenere gli oneri di manutenzione senza compromettere il comfort degli ambienti, la pensilina in aggetto di 5 metri del basamento protegge il podio dai raggi solari, favorendo il comfort luminoso e termico. Allo stesso modo, la superficie esterna della torre, scandita dall’alternanza tra elementi di vetro ed elementi di tamponamento in aggetto, è progettata in modo che questi ultimi, proiettando la loro ombra sui moduli chiusi, offrano una schermatura dai raggi solari diretti. La fase costruttiva è stata affidata a tecnologie locali, valorizzando il know-how delle realtà georgiane.
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