La struttura, semplice ed essenziale, è stata realizzata in legno lamellare e acciaio e assemblata mediante giunzioni meccaniche.
Il legno lamellare, all’epoca nuova tecnologia, permise di realizzare le costolature principali a sostegno della platea per gli spettatori e della struttura metallica su ballatoi, dedicata agli orchestrali.
Le grandi travi di legno lamellare orizzontali, verticali e curvilinee, seguendo lo schema delle strutture degli scafi di legno, sostenevano l’intero impianto, come un’impalcatura chiusa su se stessa. Una struttura secondaria in acciaio tratteneva i pennoni e sosteneva i pannelli perimetrali, rettilinei o ricurvi a seconda dei casi, che avevano funzione di tamponamento e allo stesso tempo fungevano da cassa armonica.
Supporti metallici consentivano la sopraelevazione della platea, lasciando uno spazio sottostante per il foyer e avvicinando lo spazio scenico alla volta della chiesa, al fine di migliorare ulteriormente l’acustica nel suo complesso.
La struttura non si presentava dunque fissa e immutabile, ma si prestava a un veloce smontaggio e riassemblaggio in altre location, adattandosi alla qualità acustica dello spazio che l’avrebbe ospitata.
Dopo il debutto nella chiesa di San Lorenzo, la scena è stata utilizzata per l’allestimento in uno dei capannoni dello stabilimento dell’Ansaldo di Milano, per un’ulteriore serie di esecuzioni.