L’edificio si sviluppa su sette livelli fuori terra ed è suddiviso in due corpi principali, che si connettono a livello 00 in corrispondenza del principale accesso sanitario. Questo è il punto focale del sistema, collegato al blocco operatorio – suddiviso in Emergenza, Cardiovascolare, Multifunzionale e Chirurgia minore – e a una struttura in elevazione che ospita i servizi sanitari a media/bassa tecnologia. I servizi assistenziali rappresentano il ponte tra l’Ospedale e il territorio:
Pronto Soccorso: al piano 00, secondo lo schema dell’“Ospedale nell’ospedale”, è in grado di funzionare autonomamente dal resto della struttura pur essendo collegato tramite percorsi veloci e dedicati ai servizi diagnostici, ai blocchi operatori, alle terapie intensive e alle degenze; è prevista una sezione autonoma per la gestione del paziente infetto e in connessione con apposite aree di degenza precettabili in caso di emergenza sanitaria.
Diagnostica per immagini, contigua al Pronto Soccorso, al Blocco operatorio e alle degenze intensive, ai quali è collegata tramite corridoi dedicati.
Area ambulatoriale: al piano 01, fuori dagli altri percorsi e in connessione con le aree dell’ospedale destinate alla prenotazione e all’accettazione.
Immaginato per essere un punto di riferimento per la comunità, il Parco della Salute accoglierà spazi di socialità e luoghi introspettivi per la cura e il benessere fisico e mentale, nonché una nuova area naturale in grado ospitare biodiversità all’interno dell’area urbana. Si compone di 3 elementi:
un bosco climatico, l’area naturale che abbraccia l’Ospedale, dove si alternano percorsi verdi che collegano una sequenza di attività terapeutiche e zone di biodiversità animale e vegetale;
l’anello vitale, un percorso lungo il quale si aprono spazi per le attività ludico-sportive e l’interazione sociale;
l’anello rurale, un ampio sistema naturale a prato con uno specchio d’acqua centrale, punto cardine dell’intero Parco.
Nella progettazione dell’edificio e dello spazio esterno sono state adottate soluzioni che contribuiscono a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Tra queste, la presenza di elementi naturali (acqua, vegetazione), l’adozione di Nature-Based Solutions e la scelta dei materiali di pavimentazione, che insieme contribuiscono a mitigare l’isola di calore urbana raggiungendo una diminuzione della temperatura media percepita di circa 4° rispetto alla situazione attuale.
Alla scelta dei materiali e alle soluzioni costruttive specifiche, si ricorre inoltre a strategie passive come lo studio dell’orientamento ottimale o la permeabilità ai venti e all’illuminazione naturale – con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sull’ambiente, riducendo le emissioni.
La progettazione dell’ospedale pone l’utente – pazienti, staff sanitario, visitatori – al centro del sistema ospedaliero ed è ispirata dai principi di empatia, di creatività e di comprensione delle sue esigenze. Da una parte, il paziente troverà in ospedale ambienti differenti a seconda dei percorsi e dell’intensità di cura che dovrà seguire; d’altra parte, si supera l’isolamento dei diversi reparti, non più concepiti come “celle” distinte, ma come aree di professionalità diverse che operano sullo stesso paziente. Ne deriva un sistema nel quale l’intero ospedale collabora operando come un unico reparto – e non come una sommatoria di reparti isolati.
La flessibilità è un tema centrale. L’ospedale è innanzitutto progettato per facilitare il riassetto degli ambiti di degenza al mutare delle
necessità sanitarie, così che il 20% delle camere di degenza può essere trasformata in area di terapia intensiva con l’interposizione di un filtro, mentre l’80% di esse può diventare camera a due letti in caso di esigenze improvvise di posti-letto. L’architettura del Nuovo Ospedale di Cremona definisce anche un gradiente di accessibilità degli spazi: da ambienti raccolti nei quali privacy e benessere del paziente diventano centrali, a quelli più permeabili e aperti ai cittadini che ospitano servizi commerciali per l’utenza e i visitatori connettendo l’ospedale alla scala urbana. Lo sono, ad esempio, l’Hospital Street, area di accoglienza per il pubblico ma anche spazio di interazione per il personale sanitario, e il Centro di gestione, al primo piano, che accoglie gli spazi dedicati al governo delle attività cliniche dislocate sul territorio.
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