Musei | Restauro e conservazione

Museo di Arte Contemporanea GES-2

PROJECT DETAILS

Città
Mosca
Paese
Russia
Cliente
Fondazione V-A-C
Progetto architettonico
RPBW Renzo Piano Building Workshop
Periodo
2016 - 2020
Importo delle opere
36.000.000 €
Servizi forniti
Progettazione strutture
Settore
Musei | Restauro e conservazione
Tecnica costruttiva
Carpenteria metallica

La casa della cultura

Nel famoso distretto Ottobre Rosso, cuore ribelle di Mosca, gli Zar costruiscono nel 1907 una centrale termoelettrica per alimentare il Cremlino, situato a pochi passi. Una magnifica stazione storica convertita da RPBW per la Fondazione VAC in grande centro culturale ed espositivo.

GES-2 non è un museo e non è solo un edificio affascinante. È una casa della cultura, concepita come un grande polo culturale destinato ad attività artistiche e aperto al pubblico, luogo di aggregazione dove le persone sono le vere protagoniste di questo nuovo spazio.

La casa della cultura

Nel famoso distretto Ottobre Rosso, cuore ribelle di Mosca, gli Zar costruiscono nel 1907 una centrale termoelettrica per alimentare il Cremlino, situato a pochi passi. Una magnifica stazione storica convertita da RPBW per la Fondazione VAC in grande centro culturale ed espositivo.

GES-2 non è un museo e non è solo un edificio affascinante. È una casa della cultura, concepita come un grande polo culturale destinato ad attività artistiche e aperto al pubblico, luogo di aggregazione dove le persone sono le vere protagoniste di questo nuovo spazio.

La più antica centrale termoelettrica di Mosca, realizzata dagli Zar nel 1907 e dismessa all’inizio di questo secolo, si trasforma con il progetto dell’Arch. Renzo Piano per la Fondazione VAC, in Museo di Arte Contemporanea. L’intervento ha previsto il mantenimento dell’anima originaria con la conservazione delle strutture in acciaio. Le ciminiere sono state utilizzate per catturare aria pulita per la ventilazione dell’edificio.

Un’isola di cultura e creatività

Interno Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Interno Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Interno Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Interno Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca

La zona in cui si trova il museo GES-2 fa parte di un distretto estremamente vivace conosciuto oggi come Ottobre Rosso. In quest’area sono presenti una fabbrica di cioccolato trasformata in un centro di innovazione per start-up, caffè e ristoranti, l’Istituto Strelka, laboratorio urbano che offre un programma didattico e di ricerca, e il Teatro Udarnik, importante esempio di architettura russa.

Le sinergie tra questi edifici e la Fondazione V-A-C contribuiscono a rafforzare il carattere culturale e multigenerazionale di questa parte dell’isola, rendendola una destinazione ambita sia per i moscoviti, sia per i russi e i turisti provenienti dall’estero.
Il progetto dell’Arch. Renzo Piano trasforma questo edificio in uno spazio concepito come un’esperienza articolata che va dalle arti visive a quelle performative, passando per uno spazio civico libero destinato alle persone.

All’interno dell’edificio 20.000 m² di spazi e funzioni sono organizzati in quattro poli principali:

  • il polo civico, combinazione di spazi e attività ad accesso libero ed aperto alla piazza esterna per catturare e coinvolgere la vita di strada;
  • la piazza interna, baricentrica all’edificio, ingresso all’esperienza V-A-C a cui si collegano la biblioteca e il centro multimediale a nord, gli spazi per installazioni artistiche libere a sud e il ristorante;
  • il polo dell’accoglienza, al piano terra al centro dell’edificio principale, che contiene molteplici attività informali come biglietteria, info point, orientamento e negozio;
  • spazi per spettacoli e performance al piano superiore, affacciati sul bosco di betulle realizzato all’esterno.

Il polo espositivo è una combinazione di spazi di diverse dimensioni e altezze, che offre una molteplicità di condizioni spaziali per ospitare qualsiasi tipo di opera d’arte. Il polo educativo offre uno sguardo sulle mostre e comprende la Scuola d’Arte, dedicata alla formazione di una nuova generazione di curatori, critici e storici dell’arte, e il Lifelong Learning, con aule e laboratori orientati al grande pubblico. Fanno parte di questo polo anche alcune residenze per artisti con laboratori situati nella torre nord.

Interno Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca

Il recupero delle strutture

La storia ultra centennale dell’edificio, connessa al disuso e alla mancanza di manutenzione, ha comportato un significativo deterioramento delle strutture.
I problemi principali interessavano il piano interrato, dove le infiltrazioni d’acqua hanno causato danni alle pareti in muratura e l’avanzato stato di degrado delle strutture fuori terra in acciaio.

La carpenteria, interessata da fenomeni di corrosione, presentava molti elementi deformati e alcuni giunti inchiodati e saldati non più efficienti.
Il consolidamento strutturale era dunque l’intervento preliminare che l’edificio necessitava nell’ambito della sua riqualificazione.

Cantiere Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Foto storica interni centrale termoelettrica Mosca GES-2
Cantiere Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Vista aerea cantiere Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Cantiere Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca

L’approccio principale è stato quello conservativo, con l’intensione di mantenere il più possibile le strutture esistenti, parte integrante dell’anima dell’edificio, considerato Patrimonio Culturale. Le murature e le strutture in acciaio sono state consolidate e rinforzate.

Per rilevare difetti ed elementi strutturali degradati, è stato necessario effettuare un’indagine strutturale completa con prove specifiche sui diversi materiali, sia durante la fase progettuale, sia durante l’effettivo smontaggio dell’apparato esistente.

Interni Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Interni Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Interni Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Interni Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Interni Museo di arte contemporanea GES-2 Mosca
Il progetto di restauro è stato pensato per soddisfare il criterio di conservazione, con interventi mirati a preservare l’immagine originaria della centrale e a rispettare l’integrità dei materiali già presenti in opera quali muratura, acciaio e calcestruzzo.

Le capriate metalliche sono state conservate a memoria del luogo, applicando soluzioni specifiche: smontate e rimontate a seguito di sabbiatura, sostituzione degli elementi danneggiati che non potevano essere recuperati, verifica delle connessioni, applicazione di agenti protettivi. I pilastri sono stati rinforzati per poter sostenere i nuovi carichi della copertura: gli elementi reticolari di connessione dei profili a C che compongono i pilastri sono stati rimossi e sostituiti con delle piastre in acciaio saldate alle flange al fine di aumentarne la rigidità.

Le murature sono state ripristinate attraverso sistemi di pulitura, rimozione degli elementi di degrado, riempimento dei giunti e applicazione di agenti protettivi impermeabilizzanti.
Le ciminiere, storici elementi dello skyline cittadino, sono state invece riprogettate rispettando le volumetrie originarie. Sono state realizzate con quattro spirali d’acciaio a sezione cava, e due ordini di tiranti. Al loro interno si sviluppa un sistema di ventilazione naturale degli ambienti attraverso l’uso di turbine eoliche in sommità.
Prima di procedere con i lavori abbiamo realizzato un mock-up della copertura dell’edificio, che ha permesso di approfondire il sistema montaggio delle vetrate, l’installazione dei pannelli solari e il funzionamento del sistema di smaltimento delle acque meteoriche.
L’edificio, che ha conseguito la certificazione LEED Gold, è un virtuoso esempio di progettazione sostenibile. Dal recupero delle strutture in acciaio esistenti, alla piantumazione bosco di betulle, passando per l’autonomia energetica garantita dalla vasta superficie di pannelli solari che ricopre la copertura. Ogni azione progettuale è stata intrapresa con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dell’intervento.
"Vere protagoniste di questo nuovo spazio sono le persone. Oggi è necessario un nuovo modello di museo, gli spazi d’arte devono coinvolgere".

Teresa Iarocci Mavica, Direttrice Fondazione V-A-C

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