Restauro e conservazione

Nuovo piano dell’arena del Colosseo

PROJECT DETAILS

Città
Roma
Paese
Italia
Cliente
Ministero della Cultura – Parco Archeologico del Colosseo
Progetto architettonico
BUROMILAN + Labics + Architetto Fabio Fumagalli
Periodo
2021 – in corso
Importo delle opere
9.300.000 €
Servizi forniti
Progettazione strutture | Direzione lavori | Coordinamento sicurezza
Settore
Restauro e conservazione
Dimensioni
Superficie del piano dell’arena: 3.357 m2
Tecnica costruttiva
Acciaio, fibra di carbonio, legno Accoya

Ridare al Colosseo l’immagine originaria

L’intervento per il nuovo piano dell’arena del Colosseo renderà nuovamente fruibile lo spazio centrale della cavea: una soluzione di grande semplicità formale, dietro la quale si riassume una profonda conoscenza del monumento, che proteggerà le strutture ipogee e riporterà parte del monumento alla sua immagine originaria. La rifunzionalizzazione incrementerà la conservazione e la tutela della struttura mantenendo al contempo il suo profondo valore architettonico, archeologico, storico e sociale.

Ridare al Colosseo l’immagine originaria

L’intervento per il nuovo piano dell’arena del Colosseo renderà nuovamente fruibile lo spazio centrale della cavea: una soluzione di grande semplicità formale, dietro la quale si riassume una profonda conoscenza del monumento, che proteggerà le strutture ipogee e riporterà parte del monumento alla sua immagine originaria. La rifunzionalizzazione incrementerà la conservazione e la tutela della struttura mantenendo al contempo il suo profondo valore architettonico, archeologico, storico e sociale.

Il sistema prevede la realizzazione di un nuovo piano di appoggio nell’arena del Colosseo. La struttura, realizzata in acciaio, fibra di carbonio e legno Accoya, sarà fruibile sull’intera superficie e apribile secondo diverse configurazioni. Sarà collocata alla stessa quota del piano storico risalente all’epoca Flavia e, con un sistema reversibile, appoggerà sulle strutture ipogee.

Un sistema apribile e riconfigurabile

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura estremamente leggera e performante, appoggiata sulle murature degli ipogei e composta da una sezione portante, in acciaio inox, e da un piano di calpestio in fibra di carbonio, rivestito con legno Accoya. Isolando la componente dinamica del sistema, questo potrà appoggiare direttamente sulle murature preesistenti, ottimizzando la distribuzione del carico e scaricandolo sulle fondazioni originarie. Le sezioni integrate saranno collocate in posizione complanare all’estradosso del piano dell’arena e riproporranno idealmente le strutture archeologiche: così facendo sarà facilitata la lettura di un’immagine quanto più simile a quella originaria.

Il sistema di movimentazione e apertura delle lame consentirà di ottenere diverse configurazioni: il nuovo piano sarà in grado di svelare gradualmente le strutture ipogee ai visitatori, illustrandone la distribuzione e il ritmo e favorendo la percezione dell’articolata natura funzionale degli ipogei e dell’interattività con ciò che avveniva al di sopra.

Tali movimentazioni potranno essere realizzate senza interrompere lo svolgimento della visita e senza che alcuna parte delle strutture archeologiche, se non quella sommitale moderna delle creste, venga nascosta alla vista. L’attivazione dei meccanismi durante la visita produrrà nuove ed emozionanti visuali, permettendo di illuminare le strutture con luce naturale e fornendo viste inaspettate su tutta la cavea.

Fasi apertura nuovo piano dell’arena del Colosseo di Roma
Fasi apertura nuovo piano dell’arena del Colosseo di Roma
Fasi apertura nuovo piano dell’arena del Colosseo di Roma
Fasi apertura nuovo piano dell’arena del Colosseo di Roma

Una struttura appoggiata sugli ipogei

I materiali utilizzati consentono l’utilizzo di una sezione strutturale particolarmente sottile permettendo l’assoluta assenza di interazione tra le nuove addizioni e i resti archeologici. Il sistema di appoggio alle murature sarà realizzato mediante la posa in opera di diversi strati che renderanno le murature ipogee isolate dal punto di vista chimico-fisico, inoltre saranno completamente inerti dal punto di vista dinamico, impedendo la trasmissione di potenziali sollecitazioni sismiche orizzontali e delle forze indotte dal camminamento dei visitatori sul piano dell’arena. Tutte le strutture saranno inoltre completamente smontabili per eventuali manutenzioni, assicurando così la completa reversibilità e il perfetto ripristino delle condizioni preesistenti.

La sezione portante della struttura, in acciaio inox, avrà funzioni sia strutturali sia impiantistiche, permettendo l’installazione al suo interno dei dissuasori posti a protezione delle superfici apribili, dei sistemi di illuminazione degli ambienti ipogei, dell’impianto di abbattimento dei biodeteriogeni e dell’impianto di raccolta e recupero delle acque meteoriche.

Il piano di calpestio sarà realizzato con lamine, ruotabili e traslabili: pannelli leggeri e resistenti in materiale composito costituito da fibra di carbonio e termanto. Tutte le strutture saranno, infine, rivestite con legno Accoya.

Sezione nuovo piano dell’arena del Colosseo di Roma
Ottenuto dall’utilizzo di essenze provenienti da normali colture, il legno Accoya prevede la modificazione del profilo ligneo attraverso un procedimento ottenuto con acetilazione, che consiste nell’impregnare il legno con sostanze stabilizzanti, al fine di irrobustire il materiale a livello molecolare. Il risultato è un legno a elevate prestazioni, che richiede una manutenzione pressoché nulla, resistente alle aggressioni di funghi e batteri e al deterioramento derivante dagli agenti ambientali.
Il sistema meccanico consente, con un unico meccanismo, di ottenere la traslazione e la rotazione dei pannelli, controllando il senso di rotazione degli ingranaggi.

Ogni pannello contiene una coppia di motori elettrici accoppiati, tramite ingranaggi, a due alberi coassiali a cui sono collegati due pignoni. I pignoni possono ruotare in un senso o nell’altro indipendentemente l’uno dall’altro essendo ogni asse collegato ad un differente motore.

Ogni ingranaggio ammorsa una diversa cremagliera, il più interno una cremagliera inferiore, quello esterno la cremagliera superiore. Quando gli ingranaggi ruotano in senso opposto le coppie opposte si annullano ed il motore mantiene il pannello in equilibrio stabile inducendo un movimento lineare uniforme, facendo dunque traslare il pannello. Quando i motori ruotano entrambi nella stessa direzione il pannello ruota attorno al suo asse.

La rotazione avviene ad una velocità di 3 giri al minuto, il pannello da orizzontale raggiunge la posizione verticale in 5 secondi. I pannelli possono ruotare a gruppi di 10 per ogni corridoio, ciò significa che in 20 secondi sarà possibile posizionare verticalmente tutte le lamelle.
Le superfici apribili potranno essere gestite separatamente in modo da calibrare perfettamente la fruibilità delle aree e l’esperienza di visita. Inoltre la movimentazione consentirà la regolazione del regime microclimatico degli ipogei: qualsiasi eventuale alterazione del microclima sarà gestita mediante un sistema di alert attivati da un impianto di monitoraggio che consentirà di verificare e nel caso modificare i parametri incidenti, ripristinando le condizioni ottimali.

Il progetto prevede l’utilizzo di un’intelligenza artificiale per la gestione del sistema di monitoraggio che consentirà l’acquisizione dei dati relativi al regime microclimatico, all’illuminazione delle superfici, al carico idrico del canale ipogeo e al comportamento strutturale degli elementi. Oltre alle funzioni di acquisizione storica dei parametri microclimatici, il sistema avrà anche la funzione di interagire in modo attivo sul sistema di ventilazione controllata, e quindi indirettamente sui parametri di temperatura e umidità, e sul sistema di movimentazione della copertura.

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