Mixed use | Restauro e conservazione

Recupero Aree Ex Falck

Sesto San Giovanni, Milano | Italia

PROJECT DETAILS

Città
Sesto San Giovanni, Milano
Paese
Italia
Cliente
MilanoSesto S.p.A.
Progetto architettonico
Foster + Partners
Periodo
2022-2023
Servizi forniti
Progettazione strutture | BIM | Direzione lavori
Settore
Mixed use | Restauro e conservazione
Dimensioni
Superficie OMEC: 3.900 m2
Superficie T3: 18.000 m2
Superficie Treno Laminatioio: 11.900 m2

Superficie Totale: 33.800 m2
Tecnica costruttiva
acciaio

La rigenerazione urbana più grande d’Europa

A Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, un’area di 1,45 milioni di metri quadrati è interessata dalla più grande rigenerazione urbana d’Europa. È il complesso delle ex Acciaierie Falk, risalente ai primi del ‘900 e dismesso dalla fine degli anni Novanta. Un progetto che prevede il recupero e la rifunzionalizzazione degli storici edifici di archeologia industriale, all’interno di un più ampio masterplan che comprende anche una nuova stazione, la città della salute e un area verde di 45 ettari.

La rigenerazione urbana più grande d’Europa

A Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, un’area di 1,45 milioni di metri quadrati è interessata dalla più grande rigenerazione urbana d’Europa. È il complesso delle ex Acciaierie Falk, risalente ai primi del ‘900 e dismesso dalla fine degli anni Novanta. Un progetto che prevede il recupero e la rifunzionalizzazione degli storici edifici di archeologia industriale, all’interno di un più ampio masterplan che comprende anche una nuova stazione, la città della salute e un area verde di 45 ettari.

Il masterplan

Il recupero degli edifici storici si inserisce in un più ampio progetto che interessa tutta la vasta area delle ex Acciaierie, dove nascerà una vera e propria città nella città a fare da cerniera tra la vecchia e la nuova Sesto San Giovanni. Nell’area, che secondo le stime sarà in grado di ospitare circa 20.000 persone, sorgeranno cinque piazze collegate da una rete di percorsi, oltre a residenze, una nuova stazione e la città della salute. Gli edifici di nuova realizzazione andranno così ad integrarsi con le preesistenti architetture delle ex acciaierie, recuperate e rifunzionalizzate.

In seguito alla riqualificazione, gli storici edifici industriali avranno funzioni differenziate, ospitando attività commerciali, ristoranti, bar, mercati coperti, spazi espositivi e dedicati all’intrattenimento. L’intervento di recupero dei fabbricati è pensato per integrare i nuovi elementi con le strutture preesistenti senza alterarne la natura, in modo che le aggiunte possano essere all’occorrenza disassemblate e rimosse, per ulteriori rifunzionalizzazioni future degli ambienti.

OMEC

Il fabbricato OMEC – Officine Meccaniche E Costruzioni – fu edificato in due fasi a partire dai primi anni del Novecento e l’attuale progetto di rigenerazione ne prevede la riconversione a mercato alimentare e centro culturale. L’intervento richiede innanzitutto l’adeguamento sismico: nella parte sud dell’edificio, caratterizzata da una struttura in cemento armato, si prevede una sostituzione degli elementi più danneggiati, sommata ad un’operazione di rinforzo messa in atto tramite materiali fibrorinforzati.

Nella porzione nord dell’edificio, le strutture in acciaio verranno recuperate attraverso un intervento di sabbiatura e verniciatura, per essere poi rinforzate, dove necessario, con piastre o elementi accoppiati in acciaio. Per aumentare la rigidità laterale dell’edificio, ai pilastri esistenti saranno accoppiati nuovi pilastri in acciaio, mentre i tamponamenti in muratura verranno ripristinati con tecnica “scuci-cuci” e consolidati da malta rinforzata con fibre. I nuovi orizzontamenti, infine, verranno realizzati con struttura in acciaio e lamiera grecata con getto in calcestruzzo.

Edificio T3

L’edificio T3 ospitava i forni delle acciaierie. L’imponente struttura in acciaio è costituita da colonne a sezione saldata, realizzate con piastre di grosso spessore, che poggiano su plinti in calcestruzzo armato. Orizzontalmente, travi metalliche longitudinali, anch’esse a sezione saldata, costituivano le piste di scorrimento delle gru a ponte. La copertura è formata da lamiere e pannelli ondulati che poggiano su capriate, travi metalliche e arcarecci, ed è coronata dai caratteristici camini a “corno di toro”. L’intervento prevede la riconversione dell’edificio verso funzioni miste, quali negozi, sport, intrattenimento, tempo libero e ristorazione, che verranno integrate all’interno della struttura T3 secondo l’idea del “box in the box”.

Nessun carico orizzontale sarà trasferito dalle integrazioni alla struttura esistente ed è previsto lo scavo di un nuovo piano interrato da adibire ai parcheggi e ai locali tecnici.
I nuovi volumi, aggiunti all’interno dell’edificio T3, saranno costituiti da strutture in acciaio che sostengono pannelli in CLT con getto collaborante in calcestruzzo. Queste nuove strutture saranno collegate tra loro per mezzo di ponti realizzati con travi reticolari in acciaio e sospese sulle travi originariamente destinate allo scorrimento delle gru – progettate, quindi, per trasportare carichi molto più elevati rispetto alle nuove passerelle.

Treno Laminatoio

L’edificio Treno Laminatoio è una lunga struttura portante formata da travi reticolari in metallo, sostenute da colonne a traliccio poste a distanza regolare. La copertura poggia su capriate ed è rivestita da una lamiera ondulata. Lungo tutto l’edificio, che si distingue per il suo sviluppo lineare, corrono travi rigide saldate, utilizzate originariamente come binari per le gru.

Come per l’edificio T3, il progetto di rifunzionalizzazione del Treno Laminatoio prevede l’inserimento di nuovi volumi, che in questo caso sono realizzati in struttura mista acciaio e legno e daranno vita ad un nuovo piano intermedio all’interno dell’edificio.

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