Il nuovo quartier generale di Prada sorge nell’area dello stabilimento “Ex Cementegola” ed è costituito da edifici industriali che erano destinati ad attività produttive e di ricerca. Le nuove strutture sono realizzate con un sistema costruttivo modulare in calcestruzzo, integrato con acciaio e vetro. Nella realizzazione del progetto, la tecnologia si è dovuta accordare con l’esigenza di contenimento dei costi e dei tempi.
Gli uffici, la galleria, i magazzini e i parcheggi sono parte integrante del paesaggio circostante: una scenografia straordinaria che si sposa con una perfetta organizzazione degli spazi.
Fondazione Prada, creata nel 1993, è un’istituzione no profit nata dalla profonda passione per l’arte contemporanea di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli.
Fin dai primi anni, la Fondazione ha commissionato installazioni artistiche, promosso iniziative nel campo del cinema, anche in collaborazione con la Biennale di Venezia, organizzato eventi culturali con il Tribeca Film Festival di New York e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, promosso simposi di filosofia ed esposizioni di architettura dedicate. Con la realizzazione degli spazi di Largo Isarco, Fondazione Prada dà forma e concretezza alle sue iniziative vecchie e nuove, creando un centro culturale ed espositivo permanente.
L’approccio scelto da OMA è stato quello di integrare gli edifici industriali esistenti, opportunamente recuperati, con tre nuovi volumi: Podium, Cinema e Torre. La Fondazione comprende spazi espositivi, uffici, un cinema, un archivio, una biblioteca, un negozio e il Bar Luce, disegnato dal noto regista inglese Wes Anderson, che per il progetto si è ispirato a un tipico caffè milanese degli anni ’50. Uno dei simboli del complesso è la Haunted House, una piccola costruzione dorata di quattro piani che ospita una parte della collezione della Fondazione.
Se tradizionalmente l’arte viene esposta in gallerie asettiche, spazi industriali, musei contemporanei e fiere d’arte, l’obiettivo di Koolhaas è stato quello di creare una successione di contesti spaziali differenti per le opere esposte.
La filosofia dell’intervento di riqualificazione del complesso industriale è stato il recupero totale di ogni costruzione con demolizioni minime, solo dove necessario.
La consistenza delle strutture esistenti, di origine industriale, è stata determinata a seguito di approfondite campagne di indagini conoscitive sui fabbricati. Dalle verifiche strutturali è in generale emersa la necessità di importanti interventi di rinforzo sulle strutture esistenti.
Molte murature non sono infatti risultate in grado di garantire il livello di sicurezza richiesto dalla normativa sismica e di prevenzione incendi, a causa della scarsa resistenza meccanica e dei gravosi coefficienti di sicurezza imposti dalla norma nelle verifiche agli stati limite ultimi.
Pareti portanti e pilastri sono stati rinforzati con iniezioni di malte cementizie e con l’inserimento di elementi in acciaio; I solai sono stati interessati da trattamenti per garantire la necessaria resistenza al fuoco.
Le strutture di copertura, di impianto prettamente industriale, che caratterizzano fortemente gli spazi con il loro aspetto, sono state oggetto di recupero, anche attraverso la sostituzione delle capriate metalliche e il rifacimento dei manti.
Le nuove strutture sono state realizzate con un sistema costruttivo modulare in calcestruzzo, integrato con acciaio e vetro.
Tra queste, risulta di particolare interesse la Torre, che segna il completamento della sede di Milano. L’edificio, alto 60 metri, è realizzato in cemento bianco strutturale a vista. Il lato sud presenta una struttura diagonale che la unisce al Deposito, dentro il quale si inserisce un ascensore panoramico.
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