Nell’area degli ex gasometri sorgerà il progetto per il campus Bovisa del Politecnico di Milano, firmato dall’Architetto Renzo Piano.
Il masterplan prevede 20 nuovi edifici alti 16 metri, per un totale di circa 105.000 mq, collegati tra loro in un mix di funzioni che lo renderanno un quartiere vivo in ogni momento della giornata. Con strutture in legno e alta efficienza degli impianti, sarà un progetto energeticamente indipendente, a zero emissioni di CO2.
Il progetto di ampliamento degli spazi del Politecnico, che punta all’indipendenza energetica e all’azzeramento delle emissioni di CO2, prevede la costruzione di tre edifici per aule, cinque edifici per startup, una sala ipogea per conferenze, due residenze universitarie da circa 500 posti alloggio oltre alla riqualificazione di un edificio industriale storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus. Il masterplan punta a ricucire la Goccia alla città attraverso interventi sulla mobilità e comprende la riqualificazione dell’area degli ex gasometri, preesistenze di archeologia industriale simbolo del quartiere che saranno recuperati e destinati a ospitare un polo per l’innovazione, dove troveranno casa laboratori, start up e uno spazio dedicato al benessere e allo sport, aperto anche alla città.
Ai venti nuovi edifici previsti dal masterplan, si aggiungeranno le scuole civiche e un mix di funzioni, collegate da viali alberati pedonali, che ne faranno un quartiere vivo. Un grande asse ciclo pedonale a sud, tra gasometri e il campus Lambruschini, unirà le due stazioni, Bovisa e Villapizzone, che saranno rinnovate e interconnesse all’intero Campus.
Tutti gli edifici del campus saranno realizzati con strutture prevalentemente in legno. Gli alberi che saranno piantati nelle aree verdi restituiranno entro trent’anni la massa lignea usata per la costruzione degli edifici.
Le strutture, a prescindere dalla destinazione d’uso propria di ogni edificio, sono state progettate seguendo i requisiti di carico e di importanza strutturale che si dedicherebbero ad aule universitarie, in una logica di totale flessibilità degli spazi.
Fondazioni in calcestruzzo da cui spiccano strutture intelaiate in acciaio, travi e pilastri che sostengono pannelli in legno lamellare a strati incrociati che formano i solai dei vari piani. Una cappa in calcestruzzo armato collaborante rende il piano rigido nel suo piano e migliora l’isolamento acustico da un piano ad un altro.
La copertura è una struttura reticolare spaziale a modulo piramidale formata da correnti e diagonali tubolari giuntati ai nodi con una connessione multidirezionale formata per fusione. Sarà premontata a terra, sollevata e ancorata alla struttura dell’edificio.
All’interno degli scheletri in acciaio preesistenti dei gasometri saranno realizzati nuovi fabbricati con strutture miste in legno, acciaio e calcestruzzo. La copertura è una grande cupola in legno formata da travi curve radiali connesse al centro. Le strutture preindustriali saranno mantenute e restaurate. Tutti i nodi e i profili danneggiati saranno ripristinati, l’intera carpenteria sarà sabbiata, trattata e riverniciata.
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