Il Ponte della Pace di Tbilisi, disegnato nel gennaio 2009 dallo studio dell’architetto Michele De Lucchi, oggi AMDL CIRCLE, fu fortemente voluto dall’allora Presidente della Georgia, Mikheil Saak’ashvili, che lo inaugurò nel 2010. La sua copertura, sintesi di un dialogo proficuo tra architettura e ingegneria, appare come un’unica membrana trasparente e luminosa, a forma di foglia.
Il Ponte della Pace si trova sul fiume Mtkvari e connette l’antico quartiere di Bericoni con il Parco Rike, la “porta” della Tbilisi di più recente costruzione: in corrispondenza del punto dove sorge il ponte, il fiume divide la parte occidentale, quella più storica e antica della città, da quella orientale, creando una netta spaccatura nella trama urbana. Il ponte ricongiunge le due porzioni di città, proprio nel punto in cui i cammelli che percorrevano la via della seta attraversavano il fiume: si compone di una passerella pedonale lunga 160 m e larga, nella porzione centrale, 4,80 m, formata da un’esile struttura metallica e da una copertura dalla forma sinusoidale, costituita da travi reticolari in acciaio e lastre di vetro. La copertura si comporta come un’unica membrana leggera, simile a un guscio, sotto la quale sembra essere sospesa la passerella: è infatti ancorata alle due sponde del fiume solamente attraverso quattro pilastri a forcella.
Tbilisi è una città segnata da un recente passato controverso e da un quadro culturale, sociale e politico estremamente frammentato: la capitale della Georgia ricerca un’identità nazionale e un ruolo quale promotrice del rilancio economico e sociale del Paese anche attraverso l’investimento in infrastrutture moderne e architetture di pregio, caratterizzanti il paesaggio. Il Ponte della Pace è uno di questi casi: racchiude in sé istanze simboliche e culturali, nonché esigenze pratiche e infrastrutturali, ponendosi come un monumento che rappresenti l’unione tra passato e presente, tra il nucleo storico della città, a ovest, e i nuovi quartieri, cresciuti sulla sponda a est.
Il ponte rappresenta l’ideale prosecuzione del Parco Rike, accompagnando i pedoni verso il nucleo storico del centro. Ma non è solo un elemento di passaggio: al centro della struttura si crea una piazza da cui i cittadini possono godere di un punto di osservazione privilegiato sulla città. A loro volta, i materiali innovativi e le forme sinuose ne fanno un elemento fortemente riconoscibile nel tessuto cittadino, come fosse un faro, un elemento di orientamento e di identificazione.
Il design è scaturito da semplici concetti geometrici: la curva che definisce l’estradosso della copertura è generata da tre circonferenze tangenti; sulla curva definita dalla loro unione scorre il vertice di una parabola con la concavità rivolta verso il basso, la quale definisce le arcate primarie della copertura. Un’altra curva, generata da cinque circonferenze tangenti, taglia i rami inferiori della parabola e segna la forma desiderata.
La zona ad alto rischio sismico, le sollecitazioni dinamiche dovute al transito delle persone e le forti raffiche di vento che caratterizzano la zona hanno imposto studi specifici, effettuati con attente e sofisticate tecniche di analisi, al fine di determinare i coefficienti di sicurezza necessari a garantire la resistenza verso tali eventi.
La carpenteria metallica è stata realizzata con tubolari a sezione circolare tagliati su misura, calandrati e saldati tra loro. Alcune porzioni sono state pre-assemblate in officina: per poter verificare i risultati ottenuti mediante il calcolo effettuato con il metodo agli elementi finiti, sono state effettuate prove di carico su prototipi di giunti, realizzati in scala 1:1.
La chiusura della copertura è costituita da una serie di lastre piane in vetro temperato e stratificato, tenute in posizione da apparecchi di aggancio posizionati nella fessura tra vetro e vetro, senza necessità di forature, e sigillate all’intercapedine. Il vetro è stato deformato a freddo, formandolo sulla superficie predeterminata dalla struttura primaria in carpenteria metallica, attraverso gli stessi meccanismi di collegamento.
Il montaggio è avvenuto su una sponda del fiume e il varo è stato effettuato tramite l’impiego di due chiatte, su cui è stato appoggiato provvisoriamente il ponte, per essere poi collocato nella sua posizione definitiva.
info@buromilan.com
stampa@buromilan.com
C.F. / P.I. 08122220968
C.D. M5UXCR1
Via Thaon di Revel, 21
20159 Milano — Italia
T +39 0236798890
Santa Croce 458/A
30135 Venezia — Italia
T +39 041 5200158